ROBERTO CORNELLI
Coordinatore gruppo "Trasformazione dei conflitti, Mediazioni e Giustizia rigenerativa"
Università di Milano Statale
Dip. di Giurisprudenza
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roberto.cornelli@unimi.it
Composizione del Gruppo di Lavoro
- Roberto Cornelli (Milano Statale)
Coordinatore - Emanuele Sommario (Scuola Superiore Sant’Anna Pisa)
- Martina Galli (Viterbo)
- Angela Busacca (Reggio Calabria)
- Giovanni Scotto (Firenze)
- Carlo Belli (Perugia Stranieri)
- Carlo Alberto Romano (Brescia)
- Chiara Chiarolanza (Roma Sapienza)
Trasformazione dei conflitti, Mediazioni e Giustizia rigenerativa
Il tema della pace da sempre richiama la necessità di affrontare i conflitti attraverso strumenti alternativi all’uso della violenza, tanto nei contesti internazionali, quanto in quelli nazionali e locali, e di individuare strategie in grado di favorire la riconciliazione fra le parti, nel rispetto dei diritti delle vittime del conflitto. In prospettiva multidisciplinare, per mediazione s’intende un processo interattivo e strutturato attraverso il quale una parte terza, e imparziale ed equivicina assiste le parti di una controversia nella gestione degli effetti distruttivi di un conflitto in vista di una sua trasformazione, utilizzando specifiche tecniche comunicative, e negoziali e nonviolente. In tale ottica, la mediazione connota una pluralità di attività, svolte da attori privati, statuali, o da organizzazioni internazionali, che coinvolgono individui, governi, imprese, e altri tipi di organizzazioni, a diversi livelli (internazionale, nazionale, ecc.).
Sulla base di questa prospettiva, il gruppo “Trasformazione dei conflitti, Mediazioni e Giustizia rigenerativa” intende concentrarsi su:
- la promozione della mediazione internazionale per la risoluzione delle controversie e dei conflitti, e in particolare del ruolo dell’Italia;
- la raccolta di buone prassi nell’ambito della c.d. Alternative Dispute Resolution (ADR), soprattutto in ambito civilistico;
- gli sviluppi della giustizia riparativa in materia penale a livello internazionale e nel contesto italiano;
- la tutela delle vittime di violenza (in particolare delle donne), realizzata attraverso la moltitudine di strumenti di ascolto/mediazione presenti nelle istituzioni (università incluse);
- la promozione della giustizia riparativa e della mediazione sociale in ambito scolastico e a livello locale;
- lo studio del rapporto fra giustizia di transizione, diritti umani e pace, ossia degli strumenti sviluppati per ricercare un bilanciamento fra responsabilità individuale per i crimini commessi e le esigenze di riconciliazione e di consolidamento della pace e della democrazia.
Ognuna delle aree di interesse individuate potrebbe essere oggetto di numerose forme di collaborazione, tra cui:
- la presentazione di progetti di ricerca a bandi competitivi;
- iniziative editoriali (opere collettanee, articoli su rivista, ecc.);
- organizzazione di conferenze, tavole rotonde, seminari, ecc;
- organizzazione di attività di formazione.