ROBERTO LOUVIN
Coordinatore gruppo "Ambiente, cambiamenti climatici e pace"
Università di Trieste
Dip. di Scienze Politiche e Sociali
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rlouvin@units.it
Composizione del Gruppo di Lavoro
- Roberto Louvin (Trieste)
Coordinatore - Patrizia Magarò (Genova)
- Sergio Minucci (UniCampania Vanvitelli)
- Stefano Barontini (Brescia)
- Giovanni Marin (Urbino)
- Nicola Zurlo (Brescia)
- Valentina Bartolucci (Pisa)
- Filippo Schilleci (Palermo)
- Valeria Costantini (UniRoma3)
- Pasquale Viola (Trieste)
- Simona Gabrielli (Roma Sapienza)
- Mauro Sarrica (Roma Sapienza)
Ambiente, cambiamenti climatici e pace
Sin dagli anni ’70, i sintomi della crisi di civiltà dovuta alle questioni ambientali hanno spinto la comunità internazionale e gli stati a dotarsi di strumenti per la salvaguardia degli ecosistemi. A tal fine, le misure volte a ridurre il degrado ambientale e gli effetti del cambiamento climatico antropogenico – considerati complementari in termini strutturali e funzionali – stanno portando al superamento della dialettica basata su conservazione e ripristino a favore di un approccio incentrato sulla resilienza e sulle capacità di reazione.
L’impatto di questo processo non si è esaurito negli ambiti di studio delle scienze naturali, ma ha inciso sulle strutture profonde di altri campi del sapere, in particolare umanistico. Se poi caliamo questo fenomeno all’interno di uno scenario più ampio, un ruolo centrale è occupato dalle condizioni esistenziali legate ai conflitti e alla stretta interconnessione fra questi ultimi e le questioni ambientali e climatiche.
L’innovatività di alcune soluzioni, siano esse legate a un approccio normativo (come il caso della legge europea sul clima), a fattori autoctoni (si pensi al buen vivir, all’esperienza del Bhutan o a quella delle Isole Fiji), a ragioni economiche e politiche (come, ad esempio, l’implementazione dell’Agenda verde per i Balcani occidentali), mette in luce un’istanza di cambiamento che muove dall’adattamento alla crisi socio-ecologica in corso su scala planetaria, sia in ambito socio-economico che ambientale/climatico. Ripensare le interconnessioni fra conflitti (e pace), ambiente e cambiamento climatico antropogenico impone dunque una nuova alleanza fra società e natura sulla base di approcci integrati.
I procedimenti di elaborazione e attuazione del diritto e delle policies in materia ambientale – e, per estensione, del cambiamento climatico antropogenico – hanno favorito una maggiore consapevolezza e partecipazione degli individui a una più profonda riflessione scientifica ed etica sui rapporti tra l’essere umano e gli altri aspetti della natura che coinvolge anche le dinamiche che possono sorgere in scenari di conflitto o di pace.
In merito, è bene ricordare che Edgar Morin definisce le società come “entità geo-eco-bio-antropologiche, e [ che …] gli ecosistemi […] sono ugualmente antropo-socio-ecosistemi”. Questa complessità rappresenta una delle difficoltà cui deve far fronte un orientamento ecologico integrato “che intenda connettere la dimensione spirituale della vita terrestre con il pragmatismo e l’impegno attivo del mondo materiale”, per scoprire che “non c’è divario fra la comprensione scientifica dell’universo e la saggezza delle tradizioni del mondo”.
Alla luce di queste considerazioni, il gruppo di lavoro “Ambiente, Cambiamenti Climatici e Pace” intende diffondere la consapevolezza del legame fra la pace e la giustizia ambientale e climatica, in una chiave marcatamente interdisciplinare. Il gruppo favorisce l’organizzazione di attività coerenti con la promozione di società pacifiche e inclusive per uno sviluppo sostenibile. A tal fine, il gruppo di lavoro opera in due direzioni:
1) attività di disseminazione (eventi con taglio prevalentemente divulgativo, anche rivolti agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado);
2) attività di studio e approfondimento (ricerche specifiche, seminari, convegni di livello accademico).
Il gruppo di lavoro intende promuovere i seguenti UN Sustainable Development Goals:
Obiettivo 6. Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie
Obiettivo 7. Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni
Obiettivo 13. Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico
Obiettivo 16. Promuovere società pacifiche e inclusive per uno sviluppo sostenibile