Le diseguaglianze economiche
I conflitti hanno radici economiche non trascurabili, così come le hanno, simmetricamente, anche i processi di pacificazione.
Le diseguaglianze economiche oggi in aumento sono il prodotto di scelte politiche interne più che degli effetti della globalizzazione. Esse mostrano un nesso inequivocabile con le pulsioni localistiche e nazionalistiche da cui derivano i conflitti in corso e quelli che rischiano di esplodere con l’aggravarsi dei problemi globali (cambiamento climatico, esaurimento delle risorse naturali, epidemie eccetera).
Di conseguenza, la legittima critica ai limiti delle istituzioni internazionali rischia di alimentare questa deriva, invece di difendere i pochi risultati già raggiunti nel rafforzamento del sistema multilaterale che presiede alle nostre aspettative di pace.
A prescindere dallo stato di avanzamento del processo di globalizzazione, i problemi di scala globale si porranno comunque, richiedendo istituzioni sovranazionali forti e democraticamente legittime per essere affrontati con efficacia.
Per arginare l’aumento delle disuguaglianze è necessario puntare l’attenzione sui meccanismi di accumulazione della ricchezza all’interno di ciascun paese. Certo, la globalizzazione finanziaria è stata usata per rafforzare questi meccanismi, ma essi sono presenti anche in sistemi economici chiusi, e per colpirli è necessario difendere il valore morale e sociale dell’integrazione internazionale.